«Con Bearzot che predica calcio a tutto campo, non avrei avuto alcuna difficoltà di dialogo, tecnico e umano». L’Inter è sempre sola nel senso di solitaria, staccata da tutto il resto, al confine; è sola nel senso di unica, nel modo di pensare, di agire e di rapportarsi con il mondo. Non dimentichiamo che stiamo parlando di donne che vivono nei Pesi più poveri del mondo, dove l’analfabetismo è presente e, forse, il loro modo di vestire è per esorcizzare i problemi di un Paese. La Juventus è qualcosa di diverso dalle altre squadre, è uno stile di vita che parte dal modo con cui ci si allena, sempre al massimo, sempre con la concentrazione altissima, e arriva anche al comportamento fuori dal campo. A parte quello che ho vinto, essere stato alla Juventus è un’esperienza che ti rimane dentro, diventa stile di vita. Una volta chiesero ad Agnelli quali fossero le tre cose più importanti nella sua vita. Portava la maglia numero 9 ma centravanti non era, bensì rifinitore: e questo scrissi, con ovvia sicumera, avendolo visto mandare tre volte in gol un certo Tacchi (umiliato il Milan fra la sorpresa generale).

↑ Citato in L’Avvocato: messi ko da un gol stupido, La Stampa, 29 maggio 1997, p. ↑ Citato in Bruno Bernardi, Agnelli: «Tutta Europa ci aspettava», La Stampa, 26 maggio 1983, p. ↑ Dall’intervista di Eugenio Scalfari, La malattia: profitto zero, L’espresso, XVIII (1972), n. ↑ Citato in Agnelli: Schumacher è della Ferrari, La Stampa, 11 agosto 1995, p. ↑ a b Citato in Alberto Sinigaglia, L’Avvocato visto dall’Avvocato, La Stampa, 12 gennaio 2004, p. ↑ Citato in Fabio Vergnano, Agnelli: il Comunale, casa Juve, La Stampa, 22 marzo 1997, p. ↑ Citato in Giancarlo Mancini, Il tempo e la storia: episodio 4×53, La famiglia Agnelli e la Juve, con Giovanni De Luna, RAI Cultura, RAI 3, 24 novembre 2016, a 11 min 32 s. ↑ Citato in 123 anni di Juve. A volte questa mentalità sorprende chi viene alla Juve. Mancano tanto le parole di Gianni Agnelli a questa Juve e a questo calcio.

↑ Ironico striscione della tifoseria interista riferito allo storico presidente bianconero, Gianni Agnelli, mancato pochi giorni prima, e a Giuseppe Prisco, storico dirigente nerazzurro, morto un anno prima. ↑ a b c Striscione esposto dalla tifoseria bianconera in occasione di Juventus-Piacenza del 26 gennaio 2003, in ricordo di Gianni Agnelli, morto due giorni prima. ↑ Striscione esposto dalla tifoseria laziale in onore dell’avvocato, morto pochi giorni prima. ↑ Citato da (FR) Rémy Lacombe, La Juventus n’en a jamais assez, France Football, n° 2643, 3-9 dicembre 1996, p. Un entusiasta dello sport, un uomo decisivo per rendere la Juventus uno dei più grandi club calcistici del mondo. Vuoi per l’emozione di affrontare una big, vuoi per l’aquila Olimpia che scende in campo con i giocatori come se Auronzo fosse lo stadio Olimpico, vuoi per la caratura degli avversari, nei primi minuti i biancoscudati non riescono praticamente a vedere palla. Nella stagione 2008-2009, in occasione del 110º anniversario, la squadra di calcio vestiva una maglietta simile a quella degli esordi del club, per metà blu e per metà granata. 1988 – Il 21 gennaio il Varese Calcio dichiara fallimento; pochi mesi dopo gli subentra la società Varese Football Club, che ne rileva i diritti sportivi e assorbe la rosa.

Voglio ricordare che gli sarebbe piaciuto festeggiare la terza stella, chissà chi gliela regalerà, comunque la vedrà di sicuro dal cielo. Unione Sportiva Italia nasce il Club Sportivo Cagliari, che continua la partecipazione ai campionati sardi di Terza Divisione. Ecco, il punto è questo: Del Piero è stato fortunato a potersi allenare, vivere e giocare nel club meglio organizzato d’Italia per tutti questi lunghissimi anni. La più ambita presenta un verde acerbo nel corpo con maniche bianche e nere a strisce verticali seghettate disegnate per assomigliare alle ali della mascotte della squadra, la super aquila, che in realtà assomigliano ai turbo pad di Mario Kart. Sono sicuro che mi avrebbero cacciato, se nel frattempo non avessi fatto comodo alla squadra di hockey su ghiaccio. Gli ci sono voluti due anni per diventare quello che Chris Smith ha definito su Squawka come «il muscolo della linea difensiva inglese», in una sorta di riuscitissima fusione tra tradizione inglese e innovazione guardiolana nell’interpretazione del ruolo di difensore centrale. Ciò si deve sia al fortissimo legame che tuttora esiste con gli abitanti di Euskal Herria, sia alla tradizione centenaria della squadra, addirittura più antica della stessa nazionale spagnola. Avevo parlato con Alvaro che mi aveva raccontato del club, con Nando no perché lo avevo incontrato solo in Nazionale.

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