Naturalmente, questo “trezziamento” è stato reso possibile dal dominio assoluto del Napoli sul resto della Serie A e ha prodotto un unicum credo assoluto nella storia del calcio italiano e forse non soltanto di quello italiano. D’altronde, la gente di Napoli in questi mesi ha festeggiato innanzitutto la grande bellezza di una squadra che, non da quest’anno ma almeno dai tempi di Rafa Benitez, ha saputo divulgare in Italia e in Europa innanzitutto il piacere per il gioco e la felicità di vincere nel modo giusto, mentre nell’ultimo decennio il resto del calcio italiano (con poche eccezioni) continuava a consumarsi tra proteste, isterie, simulazioni, ruberìe, brutto eretto a sistema, scorrettezze varie. Per il momento, continuiamo a gioire e a “trezziarci” questo meraviglioso scudetto di un Napoli altrettanto meraviglioso. Questa curiosa sensazione, di domenica in domenica, ha fatto sì che potessi gustarmi i successivi match di campionato del Napoli godendo al massimo del loro aspetto estetico, con poca sofferenza e con la consapevolezza che tanto in ogni partita prima o poi sarebbero arrivati i gol della vittoria azzurra.
Il 14 ottobre 2020 raggiunge quota 100 presenze in nazionale, nella partita di UEFA Nations League vinta per 1-0 contro l’Inghilterra a Wembley. E’ appena andato in pensione, ha chiuso con il calcio a trentotto anni, indossando per l’ultima volta la maglia dell’Helsingborgs. L’Atletico Madrid, fedele ai suoi colori, si distingue ancora una volta in questa stagione con una maglia home a strisce bianche e rosse su tutta la maglia. Sul suo futuro professionale non ha ancora preso una decisione: potrebbe fare l’allenatore, così come vuole riflettere sulla possibilità di diventare un direttore sportivo. Il giocatore norvegese di origini croate Branimir Poljac, che fino al 2007 ha giocato nella squadra di Bærum e che ora milita nel campionato turco nelle file del Konyaspor, è rimasto coinvolto in un drammatico incidente stradale in Turchia: anche se, contrariamente a quanto si temeva durante i primi soccorsi, il calciatore venticinquenne di Oslo è sopravvissuto, i medici sostengono che sia ancora alto il rischio che egli rimanga irrimediabilmente paralizzato (al momento, ha solo mosso leggermente le braccia). Nei confronti della tifoseria del Milan è sempre esistita un’accesa rivalità, acuitasi dopo il campionato vinto in rimonta dalla formazione rossonera nelle ultime giornate nel 1999 a discapito della Lazio.
Mentre in Norvegia e Finlandia abbiamo avuto due conferme dalle blasonatissime Rosenborg e Hjk, le sorprese arrivano dalla Svezia e dall’Islanda; infatti il Malmoe ha trionfato, in una lotta all’ultimo punto, nell’ultima giornata di Allsvenskan mettendo in fila Helsinborg (la seconda forza del torneo, beffata alla fine), la matricola Orebro e l’Elfsborg. E in questa tredicesima giornata di Tippeligaen momenti “gialappas” ce ne sono stati molti… Assolutamente consigliate sono le “Calicantiadi”, una rivisitazione molto divertente e in pieno stile Calicanto delle Olimpiadi, in attesa di quelle di Tokyo. E il fiuto da manager ha già dimostrato di possederlo, perché nell’Helsingborgs ha scoperto un centravanti di buone prospettive: si chiama Rasmus Jönsson, ha diciannove anni, è alto un metro e 92, un gigante che fa tremare i difensori sui colpi di testa ma che è anche molto elegante dal punto di vista tecnico. Il verbo indica il godimento prolungato e piacevolissimo di un qualcosa che si gusta pian pianino per moltiplicare il più possibile il già grande piacere derivante da una specifica esperienza.
Ex allenatore di Palermo e Pordenone, Tedino ha raggiunto l’obiettivo stagionale assicurando la salvezza nonostante un percorso altalenante, confermandolo anche per la stagione successiva. La stagione successiva per il neopresidente Michele Lodi fu inizialmente di grande entusiasmo, portando a Mantova l’esperto allenatore Sala e giocatori del calibro di Alberto Quadri e Luciano. Soprannominato The Maestro, è il recordman di presenze nel Fulham, nelle cui file ha militato per tutta la sua carriera tra gli anni ’50 e ’70. Da inizio marzo, cioè da due mesi a questa parte, la città ha deciso di esternare queste mie stesse sensazioni, evidentemente condivise da milioni di altri tifosi partenopei, vestendosi a festa e dando il via a quella che ha presto assunto i connotati di una meravigliosa festa mobile, liquida, espansa, capace di protrarsi nel corso delle settimane accompagnando le vittorie della squadra e rendendo più superabili persino i piccoli passi falsi (la sfortunatissima doppia sfida di Champions League col Milan, per esempio). La gara si decise nella ripresa, quando al vantaggio scaligero di Eros Pisano (in posizione di fuorigioco non rilevata) rispose la rete di Lucas Castro per il Chievo, che fissò il punteggio finale sull’1-1. Malgrado i buoni risultati ottenuti in casa, la squadra granata subì troppe sconfitte in trasferta, sicché concluse la stagione al quarto posto, posizione non utile alla promozione.
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