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FantaRoyal 2015/2016: novembre 2013 In campionato si piazzò soltanto al quarto posto ed accusò un distacco di 11 lunghezze dalla coppia Barcellona-Deportivo La Coruña. Anche nel 1967-1968 il Real vinse il campionato: dopo un girone d’andata trascorso fra il secondo e il terzo posto, alla sedicesima prese il comando grazie ad una vittoria per 1-0 sul Siviglia e restò in vetta fino al termine resistendo alla parziale rimonta del Barcellona che chiuse il campionato secondo con 3 punti di distacco. Nella coppa nazionale, dopo aver superato il girone preliminare e il Monza ai quarti, si classificò al terzo posto nel girone finale, a un punto da Milan e Torino. Dopo un buon inizio, i viola non riuscirono a essere continui nei risultati, con alcune buone prestazioni come il 4-1 inferto alla Juventus campione d’Italia e altre sconfitte nette, classificandosi all’ottavo posto. Trascorsi alcuni mesi segnati da prestazioni negative, Luxemburgo fu sollevato dall’incarico e il suo sostituto fu individuato in Juan Ramón López Caro, allenatore del Real Madrid Castilla, il quale rimase sorprendentemente in carica per il resto della stagione. La Fiorentina, condizionata anche dall’epatite che colpì Bertoni, non riuscì a ripetere la stagione precedente, alternando buone prestazioni ad altre meno positive; i gigliati terminarono la Serie A al quinto posto grazie ad un discreto girone di ritorno e alle 9 reti di Antognoni, mancando però la qualificazione alle coppe europee.

I viola vinsero la Coppa di Lega Italo-Inglese, superando con un doppio 1-0 il West Ham United, il 3 settembre 1975 con rete di Vincenzo Guerini, che poi dovette ritirarsi dal calcio giocato dopo un incidente automobilistico, e il 10 dicembre con gol di Walter Speggiorin; la formazione viola della finale di ritorno era Mattolini, Galdiolo, Tendi, Pellegrini, Della Martira, Beatrice, Desolati, Merlo, Casarsa, Antognoni, Speggiorin. Gli undici titolari, allenati da Mario Mazzoni nelle ultime partite del torneo, erano: Superchi, Beatrice, Roggi, Guerini, Pellegrini, Della Martira, Caso, Merlo, Casarsa, Antognoni, Desolati. La formazione dei gigliati, caratterizzata dalla notevole presenza di giovani nella rosa, che portò al soprannome di “Fiorentina Ye-Ye”, era: Superchi; Rogora, Mancin; Esposito, Ferrante, Brizi; Rizzo, Merlo, De Sisti, Amarildo, Maraschi, autore quest’ultimo di 15 reti, con Chiarugi usato come prima riserva. I viola disputarono un buon campionato, caratterizzato da alcune vittorie notevoli come il 4-3 all’Inter vincitrice del titolo, con la coppia “B2” formata da Baggio e Borgonovo che segnò complessivamente 29 reti, conducendo il club al settimo posto nonostante i molti gol subiti; con la vittoria nello spareggio con la Roma, la Fiorentina conquistò la qualificazione alla Coppa UEFA.

Nell’annata 1971-1972, la Fiorentina, che venne ceduta da Nello Baglini a Ugolino Ugolini, tornò a essere competitiva, concorrendo per il titolo fino a sei giornate dalla fine del campionato grazie a una buona difesa, prima della sconfitta in casa con il Cagliari del 9 aprile 1972 e di altri risultati non positivi, classificandosi al sesto posto. La squadra, allenata da Eugenio Bersellini, non ebbe un brillante inizio di stagione, con solo 4 reti fatte nelle prime nove giornate e una difesa poco solida; dovette così lottare fino alle ultime giornate per non retrocedere, terminando il campionato al decimo posto. La Serie A 1985-1986 vide una giovane Fiorentina giocare buone gare, mettendo in difficoltà soprattutto in casa anche le squadre più illustri, terminando il torneo al quinto posto, grazie a una solida difesa contrapposta però ad un attacco poco prolifico; Passarella fu il miglior marcatore della squadra con 11 reti. Il club viola, che dovette far fronte anche all’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966, disputò nuovamente un discreto campionato, classificandosi al quinto posto, con buoni risultati in trasferta e con un notevole girone di ritorno; la capacità offensiva dei gigliati fu determinante per i risultati finali, portando a vittorie con largo scarto come il 7-1 al Brescia, con Hamrin autore di 16 reti.

Il match di andata, che si disputa in Germania, è teatro della clamorosa affermazione dei “lupi”, che trafiggono i Blancos con un netto 2-0. Per qualificarsi alle semifinali il Real deve conseguire una vittoria di almeno 3 gol di scarto. Negli ultimi incontri nelle finali di andata e ritorno, il club gigliato incontrò la Juventus, perdendo nel match d’andata del 2 maggio 1990 per 1-3 con reti di Roberto Galia, Pierluigi Casiraghi e Luigi De Agostini per i bianconeri, di Renato Buso per i viola; nella partita di ritorno del 18 maggio, giocata ad Avellino per la squalifica del sostitutivo di Perugia, le due squadre pareggiarono per 0-0, così il trofeo venne vinto dalla Juventus. Il cammino gigliato in Coppa Italia fu più positivo, superando la Salernitana agli ottavi e il Brescia ai quarti, battendo il Milan in semifinale; nelle due finali, la squadra viola incontrò il Parma, vincendo in trasferta il 24 maggio 2001 per 1-0 con rete di Paolo Vanoli e pareggiando in casa il 13 giugno per 1-1, con Nuno Gomes che rispose a Savo Milošević. In questa annata, la Fiorentina vinse anche la Coppa Mitropa 1966, battendo il Wiener Sportklub in semifinale e il Jednota Trenčín nella finale di Firenze del 19 giugno con rete di Mario Brugnera per l’1-0 decisivo.