Il gol che sblocca la gara arriva da calcio da fermo: lo batte Paolucci, sponda aerea di Pascali, mischia a pochi passi dalla porta e Strizzolo, che approfitta di un intervento incerto di Merlano per fiocinarlo, al 26′. C’è spazio anche per un intervento di Alfonso che, in uscita, è bravo nel far allargare Simoncelli, ma, in generale, è il Citta a tenere il pallino del gioco e a sfiorare di nuovo il bersaglio con una conclusione dalla distanza di Paolucci. Intanto, al Nuovo Stadio ieri si è radunato l’Este, rivoluzionato ancora una volta dal mercato estivo. Di nuovo tutti mi ascoltavano, anche Dino. Bene anche il ritmo di gara, abbiamo subito poco contro un’avversaria di serie D di un certo livello». Tutto da rifare per una buona Lazio che spinge sulle fasce pressando alto come vuole mister Inzaghi, ma il pari dura poco. Il confronto con la prova dell’anno scorso (allora si era già ad agosto inoltrato) è positivo: «È chiaro che abbiamo tanto da lavorare, ma già l’aver concesso così poco è un segnale importante».
La rosa (che non comprende i giocatori in prova). Ore 14.40 – (Gazzettino) Il Cittadella è appena all’inizio del ritiro, ma Venturato sta già raccogliendo indicazioni importanti dal gruppo, come ha spiegato al termine dell’amichevole di ieri con l’Altovicentino: «Arriviamo da tre giorni di intenso lavoro in altura, i carichi sono aumentati, quindi non mi aspettavo certo una particolare brillantezza da parte dei miei giocatori. Questa volta l’avversario è ben più impegnativo del Lovadina, di fronte ai granata c’è infatti l’Altovicentino, una delle squadre più attrezzate della serie D. In evidenza i giovani promossi dalla Berretti: nella ripresa Maniero e Fasolo sono apparsi tra i giocatori più in forma dell’incontro. È solo un’amichevole, d’accordo, e nessuno rimane in campo più di 45′. Ma intanto i granata rispondono presente e, dopo aver travolto per 10-1 gli amatori del Lovadina all’esordio, concedono il bis nel più probante test con gli uomini di Pagan, attrezzati per disputare un campionato di vertice in Serie D. Apre Strizzolo.
Un’ultima battuta, il tecnico granata la riserva al prestito di Bizzotto alla Feralpi. Com’è giusto che sia, Venturato fa esperimenti, senza però prescindere dal modulo base: il 4-3-1-2, con Pelagatti ancora provato in coppia con Pascali nel cuore della difesa, Paolucci regista, e due interni giovani come Valzania e il baby Caccin, mentre Busellato (problema alla schiena) e Lora (fastidio muscolare) rimangono prudenzialmente a riposo. Tutti fuori. Finisce il primo tempo e la squadra viene rivoltata come un calzino da Venturato. Da segnalare l’infortunio occorso a Basta nel corso del primo tempo (sostituito con Patric) e qualche momento di tensione sugli spalti anche prima del fischio d’inizio. Seguì un periodo di calo, complice la seconda guerra mondiale e la tragedia di Superga del 1949. Infatti, l’Italia non ebbe successo al mondiale del 1950 né a quello del 1954 e, addirittura, non si qualificò a quello del 1958: di conseguenza, rinunciò a prendere parte al primo campionato europeo, la cui fase finale si svolse nel 1960. Al mondiale del 1962 uscì al primo turno in una spedizione mal gestita, mentre a quello del 1966 andò peggio, perché fu eliminata dai semiprofessionisti della Corea del Nord.
L’Irlanda del Nord non si è assicurata un posto a Euro 2024, ma la nazionale ha ancora molte partite ed eventi davanti a sé. Trasmettere in diretta questi eventi non solo permette ai tifosi di sentirsi parte dell’azione ma incoraggia anche la partecipazione da parte dei nuovi fan che potrebbero non essere ancora consapevoli delle attività del club. Si è mostrato piuttosto deciso e determinato l’attaccante Carlo Emanuele Ferrario: “A farmi scegliere Modena è stata l’importanza della piazza e della maglia, ma anche la voglia della città di ripartire ed è stato facilissimo decidere. E’ un grande orgoglio essere qui. Ho accettato velocemente la proposta, promesse non ne faccio, so dentro di me cosa voglio fare e la promessa è quella di dare tutto insieme ai miei compagni, sia in campo che fuori, con un obiettivo comune da raggiungere. E’ il mio quarto anno in Serie D e posso dire che è un campionato difficile, ma quando si ha un gruppo importante si parte in vantaggio. Non c’è nessun avversario da sottovalutare, tutti daranno tutto contro di noi, ma siamo pronti”, ha concluso il giocatore. Tra Pietralata e Monteverde imbattersi in una “partitella” doveva essere cosa abituale e Pasolini partecipava, secondo la testimonianza di Ninetto Davoli («Ogni volta che sentivamo il rumore di un pallone ci fermavamo e cominciavamo a giocare»), sempre volentieri e con un’accensione di entusiasmo, una sorta di piacevole impellenza alla quale era ben facile arrendersi.
Di più su maglia da calcio piu bella sulla nostra home page.