Tra i tecnici alla guida dei rossoblù in quegli anni vanno ricordati Arnaldo Leonzio e Aroldo Collesi, mentre in campo si mise in luce Guido Attardi, figura storica del calcio aquilano. In due anni riportò la squadra in serie B, ma nei cadetti la sorte gli fu avversa: dopo una metà stagione di buon livello, la situazione precipitò e Iaconi venne esonerato. La sospirata promozione arrivò proprio al termine della stagione 1978-1979, giudicata come una delle più belle annate rossoblù del dopoguerra. Successivamente, L’Aquila giocò altre cinque stagioni in terza serie, alternando annate positive ad altre più anonime. Le stagioni poco positive, dovute anche all’inesperienza, contribuirono alla sua crescita professionale e infatti iniziò a collezionare promozioni. Per qualche stagione ancora si riuscì a giocare senza il timore della seconda guerra mondiale, anche se alcuni calciatori furono chiamati alle armi, mentre spesso erano i militari a rimpolpare le rose. La stagione successiva il direttorio abruzzese non organizzò il torneo e, pertanto, la squadra rimase inattiva per un anno. Nella stagione 2006-2007, Iaconi è riconfermato in Serie B alla guida del Frosinone. Il presidente Giuseppe Scipioni, proprietario di un noto ristorante del centro storico, confermò alla guida tecnica Pietro Piselli, già allenatore dell’A.S.
Giovanni Vitale, nel suo libro, dice che il primo presidente della società, Adalgioso Onesti, le uniche 10 divise da gioco che riuscì a trovare, erano bianco celesti a righe, e quindi, per questo motivo, il club dovette arrangiarsi. In questi anni la guida del sodalizio cambiò più volte passando da Dante Prosperini a Piemonte Veglione a Paolo Valentini e, quindi, a Franco Di Fabio. L’origine ufficiale del sodalizio risale all’8 ottobre 1931, data in cui fu costituita l’Associazione Sportiva L’Aquila; tuttavia, la nascita della compagine è tradizionalmente retrodatata al 1927, anno in cui presumibilmente venne fondata la Società Sportiva Città dell’Aquila, uno dei club pionieri del calcio aquilano. Nell’estate del 2003, tuttavia, la FIGC sembrò rendere vani gli sforzi fatti cancellando nuovamente L’Aquila dal campionato per la situazione debitoria della società. Per un certo periodo il GUF e l’AS Aquila coesistettero in seno alla FIGC. A febbraio del 2005 guidò il Pisa (C1) per pochi mesi. Il 18 febbraio con l’incontro tra i campioni in carica del Kawasaki Frontale (quarto titolo della sua storia) e FC Tokyo inizierà la 30ª edizione del massimo campionato di calcio giapponese, ufficialmente “Meiji Yasuda J1 League”, che terminerà il 5 novembre. Con un pizzico di superstizione, il Milan decide di giocare la finale di Coppa dei Campioni del 1988/89 con una maglia classica, totalmente bianca, con ricami rossoneri sul colletto e sulle maniche ispirata alla divisa del 1963 (la divisa utilizzata nella finale della prima Coppa dei Campioni vinta dai rossoneri).
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Le divise del Messico per il mondiale del 2022 in Qatar sono originali e intriganti, a causa degli elementi grafici che richiamano alle antiche civiltà della tradizione messicana. Alle prime goccie rimanemmo in dieci. Oltre alle squadre sono presenti dei personaggi segreti di altre squadre provenienti dall’universo di Inazume Eleven, che possono essere sbloccati se avvengono determinate condizioni come il raggiungimento massimo del legame tra determinati giocatori oppure l’ingaggio di specifici giocatori. Nel mondo esterno però una maglia acquista il valore che io decido di dargli e, per ribaltare la realtà, ho deciso di dargli grande valore, tanto che ora mi appare in diverse foto fatte in vacanza con gli amici oppure in alcune pigre scattate in casa, in momenti intimi e personali. In questo modo tuo figlio potrà sfruttare le stesse performance tecniche da cui traggono vantaggio i migliori giocatori del mondo in tutte le versioni: home, away e third. Il ritorno tra i professionisti, nel 1998-1999, vide la formazione aquilana classificarsi al sesto posto, a due sole lunghezze dalla qualificazione agli spareggi promozione, persi nell’ultima giornata a vantaggio della Turris. Gli anni settanta furono contrassegnati dalla disperata rincorsa ad una promozione che sembrava non dover arrivare mai. Promozione (poi IV Serie) in cui rimase per un intero decennio.