La giovinezza, l’adolescenza, la scoperta dell’altro e della passione, l’amore infinito per il cinema, spezzata nei suoi film, e per il calcio. Primo gradino della a6 per Fabio Giuliani (Santa Maria delle Mole) a seguire Rosati , Chialastri , Petricca , Mariani , Vicini , Scarfone. La materia narrata a volte assume un valore simbolico che definirei senz’altro religioso, trasformandosi in una vera e propria agiografia di un’umanità santa e perfetta che vive più nei sogni e nelle speranze dell’autore (implicito o meno) che nella realtà: il fútbol bailado eponimo, una sorta di calcio comunitario giocato con francescana gioia e purezza di spirito nelle piazze dei paesi; un’installazione perfettamente riuscita che suscita nei visitatori di una mostra sentimenti di pace universale e appartenenza spirituale a un’ipotetica comunità umana; la nascita di un figlio dall’unione in camera caritatis tra l’artista e il calciatore-mistico morente. E con la sua purezza lega l’uno all’altro i diversi momenti del libro, le diverse storie che si intrecciano, a volte confondendo realtà e fantasia, riportando alla mente la stagione di quando ci si credeva, ci si illudeva, tutti puri.
Ed è proprio il poeta e regista ad essere protagonista di alcuni passaggi del libro, narrati con sapienza da documentarista. In Fútbol bailado c’è un personaggio che racconta al modo dell’uomo del sottosuolo, pur senza comparire mai: al di sopra del protagonista (omonimo dell’autore) e delle narrazioni autonome degli altri personaggi (fra i quali Pasolini, un calciatore mistico, un artista innamorato della luce, un cupo terrorista nero idealista, San Francesco, una pletora di figuranti) c’è questo “autore implicito”, un’entità estranea alla storia narrata ma in possesso di tutte le sue chiavi interpretative. Non il football, troppo duro il suono inglese per adeguarsi al gioco di Francesco Ferrari, il protagonista di queste 477 pagine. Al termine sontuoso pasta party, seguito da una ricchissima premiazione e vestizione delle maglie per i neo campioni Csain, alla presenza della famiglia Cardellino, dello staff degli organizzatori e del presidente Saccoccio. Nel 1943 viene eletto a presidente l’ex giocatore Santiago Bernabéu che decide, tra le altre cose, la costruzione di un nuovo stadio. Altri numeri favorevoli ai nerazzurri sono quelli della partita d’andata, giocata domenica 11 novembre 2018, quando il Pisa espugnò lo stadio Porta Elisa di Lucca con il punteggio di 0-1: l’autore del gol partita che diede agli ospiti la vittoria in casa della Lucchese fu Michele Marconi, al 21’ minuto di gioco.
La squadra di casa otterrà la salvezza, siti maglie calcio l’Udinese verrà promossa in serie A lasciando i silani al quinto posto. PSG (casa) – ufficiale – Il Paris Saint Germain ha svelato la home jersey per la prossima stagione. Per diventare fútbol deve uscire dallo stadio, dal rettangolo bianco che ne delimita le possibilità e che lo ingabbia con le sue regole. Il fuorigioco è una delle prime regole che sono state stabilite nel calcio. D’altra parte, però, non manca una rappresentazione molto cruda e diretta della negatività da cui nascono gli slanci idealizzanti di cui sopra: la vita misera e violenta delle periferie di trent’anni fa; la cattiveria atroce dei poveri e quella travestita da trasgressione dei ricchi; la sanguinarietà del potere e del terrorismo; lo sgomento e il senso di colpa di fronte all’insensatezza della vita e della morte. Il prolifico trio offensivo “Signori-Baiano-Rambaudi” è soprannominato “tridente delle meraviglie”. Il romanzo di Garlini ondeggia costantemente tra un realismo cupo e disperato e un simbolismo luminoso e ricco di speranza, tra un’attrazione quasi nichilista verso l’abisso dell’insignificanza e il desiderio di trovare nelle vicende umane un elevato senso morale.
Nonostante l’abbondanza di dati reali, Fútbol bailado è un racconto più mitologico che realistico, dove gli eventi storici e le vicende dei personaggi sono caricati di significati paradigmatici. Gli anni Settanta non sono solo gli storici “anni di piombo”, ma anche il sogno (infranto) di un’Italia sprovincializzata e ricca di fermenti vitali, artistici, morali. Quel calcio che sarà presente anche nell’ultima sera della sua vita, sul lungomare di Ostia. “Oggi è il 2 novembre, è mezzanotte, siamo a Ostia e abbiamo una partita da giocare… Mi limito ad alcune indicazioni generiche: l’infanzia di Pasolini e la partecipazione di suo fratello alla Resistenza; una partita di calcio fra la troupe pasoliniana di Salò e quella bertolucciana di Novecento; la morte di Pasolini; lo scandalo del calcio scommesse del 1980; il Mundial del 1982. Attorno a queste date e a questi eventi si sviluppano le storie dei personaggi principali, di cui Garlini ricostruisce biografie più o meno sviluppate nei particolari, ma che passano sempre per i punti critici della vita umana: l’infanzia, l’adolescenza, la maturità e, per alcuni, la morte.