2001 Noi vogliamo più Europa, noi vogliamo più integrazione, perché riteniamo che più Europa e più integrazione rispondano non solo alle sfide del mondo moderno, ai cambiamenti epocali a cui noi siamo sottoposti, ma rispondano meglio al compito che la politica e gli Stati hanno: servire e dare, rimettere al centro i cittadini, le loro esigenze nell’azione individuale e nell’azione comunitaria e collettiva. Serve più Europa, serve più integrazione, serve più collaborazione oppure no. Ma la realtà, purtroppo, rimane anche quella immutabile, per cui lei dovrebbe andare in Europa, forte di un antico slogan del Carosello, che richiedeva “fatti, non parole”, e chiedere, per esempio, che agli ultimi incontri di La Valletta e al summit di Parigi del 28 agosto corrispondano adesso effettivamente iniziative concrete. Il 25 agosto 2023 si trasferisce all’Olympique Marsiglia in prestito per 2 milioni di euro con diritto di riscatto fissato a 10 milioni di euro, diritto che diventa obbligo in caso di qualificazione del club francese alla successiva Champions League. Bene, insieme lavoriamo per superare e per dare risposte su questo! L’Europa che noi vogliamo è un’Europa concreta, fatta di fatti, non l’Europa del bilancino, non l’Europa dei pesi, un po’ a me e un po’ a te, ma l’Europa che si pone il compito fondamentale di aiutare a sostenere il futuro del popolo europeo (Applausi dei deputati del gruppoAlternativa Popolare-Centristi per l’Europa-NCD).

Come si forma la cultura di un popolo? Perché i Governi di questa legislatura non lo hanno fatto prima e non hanno messo in campo prima quelle misure, che voi avete attuato con un contenimento estivo degli arrivi, che adesso, però, riprendono da un’altra rotta e ci rimettono in una condizione di emergenza? Quindi, veramente l’accoglienza, senza limiti e senza regole, non è più sostenibile, pena la lacerazione definitiva del tessuto del Paese, pericolo dal quale vi ha messo in guardia proprio il Ministro Minniti, poche settimane fa. E noi abbiamo fatto e sosteniamo un’ipotesi concreta, che sfida la visione futura e ci obbliga a rimetterci insieme, che va contro i sovranismi e i nazionalismi: un Ministro comune dell’economia e della finanza. Ministro Calenda, il questiontime del gruppo Articolo 1-MDP si riferisce oggi ad una delle crisi industriali più gravi del Paese che, a mio giudizio, questo Governo, e quelli che si sono succeduti negli ultimi cinque anni, hanno gestito nel peggiore dei modi, ossia la crisi dell’Ilva e ora la sua svendita ai privati. MAURIZIO LUPI. Ecco, io credo che l’impostazione, signor Presidente del Consiglio, che lei ha dato è l’impostazione che tutti noi dovremmo seguire e sostenere, per sostenere lei e il nostro Paese.

Siamo nell’era digitale, questo è un dato di realtà, e la rivoluzione digitale è un anacronismo. Il secondo punto, che lei ha citato, riguarda l’economia digitale e l’Europa digitale. Il progetto del Giornale nuovo prese corpo tra la fine dell’anno e il gennaio-febbraio 1974. Secondo Montanelli e i suoi collaboratori, i lettori del Giornale nuovo dovevano essere gli ex lettori di giornali come il Corriere e La Stampa, “colpevoli” di avere abbandonato la loro tradizionale collocazione politico-editoriale e di stare con Berlinguer e con la sinistra democristiana. Nella stagione 1981-1982 la squadra si classificò al terzo posto alle spalle del Nardò e della Gioventù Brindisi, mentre nella stagione 1982-1983 si posizionò al secondo posto a due distanze dalla Pro Italia Galatina, vedendo così sfumare la promozione in serie C2 dopo un torneo incerto fino alle battute finali. Caro Presidente del Consiglio, ci lasciamo alle spalle giorni difficili. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Palmieri. ANTONIO PALMIERI. Gentile Presidente, caro Presidente Gentiloni, io personalmente per la stima che mi lega a lei da molti anni, ma noi, come gruppo, le facciamo i più sinceri auguri, per l’appuntamento che l’attende e attende, tramite lei, l’Italia, da qui a pochi giorni, in Europa.

La parola è passata poi al direttore generale del club, Dante Scibilia, che prima di concentrarsi sulla presentazione delle maglie, ha fornito un’analisi della stagione appena conclusa: “Abbiamo grandi progetti e prospettive ma non dobbiamo dimenticare da dove veniamo – ha dichiarato – Grazie al lavoro del presidente, in questo ultimo anno la città si è riunita con i propri tifosi e la politica non ci ha mai fatto mancare il proprio supporto. Se, invece, vi genuflettete a Berlino e a Parigi, sappiate che sarete trattati come nella vicenda Fincantieri: sarete chiamati, grosso modo, per il catering e l’Italia tornerà ad essere “espressione geografica”, come qualcuno disse più di qualche anno fa, ma le espressioni di Metternich sono oggi di tragica attualità (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Direzione Italia). Uno dei fondatori dell’Europa, Schuman, sessant’anni fa, richiamava già allora qual era il percorso per fare: più Europa. L’Europa, mentre la politica fa col bilancino gli equilibri, lascia spazio ai burocrati e ai tecnici, o l’Europa è quella opportunità che ci è stata data, grande, enorme, per costruire, migliorare e lavorare per il futuro dei popoli, dei cittadini e delle nostre persone? Non lasciandola ai burocrati e ai funzionari, ma sull’economia.