Quello stesso hip hop che ha rilanciato nuovamente il trend delle maglie indossate durante i live o per strada, generando una vera e propria ondata di emulazione a seguito delle apparizioni in maglia da calcio dei vari Drake, Pusha T, Stormzy, Tyler the Creator, Snoop Dogg. Una sorta di Wikipedia delle maglie da calcio, ma che con il tempo è diventato un business ultra remunerativo, che ha uno stretto legame con il nostro paese. Nel tempo il business è diventato talmente ampio da portare Classic Football Shirt a comparire come sponsor – primario o secondario – sulle maglie di Burnley, Parma e Sheffield Football Club, il club più antico del mondo. Da un punto di vista più squisitamente legato al campo da calcio, negli ultimi anni grandi club come Manchester City e Marsiglia hanno voluto omaggiare la storia musicale delle rispettive città dedicando le proprie terze maglie alla scena danzereccia e psichedelica dell’Hacienda una e all’hip hop che si può sentire risuonare per le vie scoscese di Marsiglia l’altra.
Al principio degli anni ‘10 del 2000 è stato invece Paul Kalkbrenner, anche grazie al suo successo del periodo, a riportare in voga tra un pubblico di massa la “moda” delle maglie da calcio, da indossare soprattutto se vintage, tanto da arrivare alla collaborazione con il marchio COPA per la realizzazione di una football shirt dedicata. Tra gli arrivi che si riveleranno più positivi si annovera l’attaccante Paola Brumana proveniente dal Como 2000 e che, con 14 reti siglate, si attesta a fine campionato seconda migliore marcatrice della squadra dietro il bomber Chiara Gazzoli, nuovamente vincitrice della classifica dei marcatori con 36 centri. Sulle pareti laterali sono conservati due ovali dipinti da Oronzo Tiso: la Madonna col Bambino e San Gaetano di Thiene in uno, e San Francesco da Paola nell’altro. La casacca bianca, con le tre righe adidas sulle spalle e i colori della bandiera che tagliano il petto è il motivo per cui oggi centinaia di persone ogni giorno accedono alla sezione dei “classici” del sito per ritrovare un ricordo, un pezzo di memoria, una maglia dal significato marcato.
Oggi si tratta del più profittevole degli strumenti di marketing a disposizione delle squadre di calcio, basti considerare che tra il 2007 e il 2012 i soli Real Madrid, Chelsea, Barcellona e Bayern Monaco hanno venduto 30 milioni di maglie. Come ancora oggi stabilisce il Regolamento delle divise da gioco, la FIGC e la Lega Calcio hanno il veto sul disegno delle maglie ma non sullo stemma societario di un club: una squadra può quindi scegliere liberamente il proprio nome e il proprio stemma, senza il rischio di violare le regole e incorrere in sanzioni. Oggi, anche attraverso l’amplificazione dei trend di TikTok, questa tendenza ha preso il nome di Bloke Core, resa famosa dall’utilizzo delle shirt calcistiche anche da parte di personaggi famosi e ultra-pop come Kim Kardashian e Chiara Ferragni. Arrivato a 31 anni, nella piena maturità, Diego Godín è oggi, senza alcuna possibilità di smentita, uno dei migliori centrali del mondo – se non il migliore per continuità di rendimento -, in grado di interpretare al meglio i dettami e le esigenze della fase difensiva del calcio moderno, unendoli però alla grinta e all’essenzialità nelle giocate del difensore old school. Nella sezione online di Sportland in ‘maglie squadre di calcio’ potrai trovare diverse opzioni delle migliori marche come Joma, Puma, Nike, ADIDAS e altre ancora.
È il caso della divisa del Corinthians data 1977, anni di Democracia Corinthiana e di Socrates, ma anche delle divise del St.Pauli che dell’attivismo, del supporto ai rifugiati politici e dell’opposizione all’estremismo di destra ha fatto un proprio vanto. Dal 1998, altra prima volta, i principali partner commerciali delle nazionale maggiore cominciarono a trovare visibilità nelle partite interne, su teloni posti ai fianchi delle porte; questo metodo di sponsorizzazione, inizialmente occasionale, è divenuto consuetudine dal 2011 in poi. ’istesso metodo degli altri, quello di dietro di fuora, deve dar compimento e termine nella sua linea all’azione sopraddetta. E proprio per manifestare il profondo dolore che ha colpito i familiari di Elia e tutta la comunità di Lavagno, il Comune ha ordinato il lutto cittadino per sabato, con bandiere degli uffici pubblici a mezz’asta e l’invito a tenere chiusi gli esercizi e le attività economiche durante il funerale. Uno degli elementi più retrò è proprio lo stemma del gallo colorato e in una dimensione più grande del solito.