Più aderenti al tema calcistico sono le 5 poesie sul gioco del calcio di Umberto Saba, inserite poi nella sezione del Canzoniere intitolata Parole (1933-34). Il poeta si avvicina al calcio casualmente e entra la prima volta allo stadio solo per accompagnarvi la figlia, desiderosa di vedere la squadra di casa, la Triestina. Tralasciamo il fatto che “uno sportivo totale” come si descrive lei si firmi poi Paola, ma optiamo per un errore di battitura altrimenti sarebbe grave e verrebbe da dire vedi “da che pulpito viene la predica”. Il gioco del calcio è lo sport popolare per eccellenza, non solo in Italia, l’unico che unisce in un comune sentimento di entusiasmo e partecipazione tutte le fasce sociali e che riesce a tenere desta l’attenzione ben prima e ben dopo l’ora e mezza di durata della partita. Sarei tentato di sprecare righe sulle nostre nuove maglie ma, vi confesso, son un po’ stufo di questi sacchetti ipertraspiranti da stock brandizzati dal solo stemma. I social media sono diventati una fonte importante per ottenere aggiornamenti in tempo reale sulle partite di calcio, compresa quella della Roma. Nel complesso, il lavoro di Adidas per la stagione 2015-16 appare decisamente migliore rispetto alle maglie viste quest’anno.

Itálie, Factory Tours 2022 - Klub sportovních aut Sono state presentate al “Tenente Onorato” di Boccadifalco le nuove divise da gioco del Palermo per la stagione 2011-2012. La prima maglia, rosa con inserti neri, è stata indossata da Federico Balzaretti. Per quanto i tecnocrati lo programmino perfino nei minimi dettagli, per quanto i potenti lo manipolino, il calcio continua a voler essere l’arte dell’imprevisto. È un gioco che, proiettato oltre gli stadi ufficiali, si reinventa quotidianamente nelle migliaia di campi sportivi più o meno improvvisati, nelle scuole e nei cortili delle case, ovunque si ritrovino un gruppo di ragazzi intorno a un pallone. Tema di questa lirica sono i sentimenti contrastanti dei due portieri nel momento di un goal, appunto: il vinto, che si dispera e “contro terra cela la faccia”, come a voler scomparire, e l’altro, che, obbligato a rimanere nei pali, lascia libera di vagare almeno la sua anima, alla ricerca della felicità insieme ai suoi compagni.

Nel libro Calcio, una religione alla ricerca del suo dio (ed.Frassinelli 1998) – un libro scritto in occasione dei Campionati Mondiali di Francia – Manuel Vázquez Montalbán, tra un’osservazione tecnica sul campionato spagnolo e uno sberleffo agli odiati dirigenti, formula preziose osservazioni sul rapporto tra calcio e letteratura: «Sono stati soprattutto gli autori latino-americani a trasformare il calcio in una moderna forma di epica. Ancora il comportamento dei tifosi è il tema della Tredicesima partita scritta in occasione di uno incontro disputato a Padova, del quale il poeta fu spettatore insieme a sua figlia. Quel primo incontro col calcio è narrato in Squadra paesana; il poeta fu ormai rapito da quello spettacolo che gli permetteva, tra l’altro, di riconoscersi nella collettività, bisogno da lui sempre inseguito, e continuò a scrivere liriche sull’argomento, prendendo spunto ogni volta da alcuni momenti che lo avevano colpito maggiormente; così, mentre nella prima composizione esprime lo stupore personale, nella seconda, Tre momenti, descrive la felicità dei tifosi, la cui brevità è compensata dall’immensità, gli istanti che precedono il fischio d’inizio e il comportamento del portiere, che si rilassa quando i suoi compagni hanno il controllo del gioco, ma che diventa guardingo appena lo perdono.

Il primo giocatore che sempre si mostrava disponibile e sensibile a ricordare il “Moro”era l’amico Davide Astori il quale condivideva con Piermario molte qualità umane, in particolare l’umiltà e la semplicità. I “podemi” sono ventidue (circa, dunque, come i fonemi): le “parole calcistiche” sono potenzialmente infinite, perché infinite sono le possibilità di combinazione dei “podemi” (ossia, in pratica, dei passaggi del pallone tra giocatore e giocatore); la sintassi si esprime nella “partita”, che è un vero e proprio discorso drammatico. Il calcio è tuttora in grado di opporsi al pallone geneticamente modificato, di riportare l’uomo al centro del football, eludendo schemi, strategie, marketing. Emblematico è invece il quarto capitolo della raccolta: è l’unico momento in cui Saba mostra una sorta di disprezzo per il calcio o, meglio, per i calciatori, che “odiosi di tanto eran superbi / passavano là sotto” e “tutto vedevano, e non quegli acerbi”. Lui non ci stava a perdere, era un intenditore di calcio: la prendeva con serietà, mentre Ninetto Davoli, per esempio, s’ammazzava dalle risate. In un baleno le gradinate da nere diventano bianche mentre la folla sugli spalti si agita come una possente marea”.

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