Krafth non tiene Chiesa e Pulgar non tiene il pallone, il cileno non ha il tuning quindi o entra e spacca tutto oppure perde palla in maniera sanguinosa, trovategli la manopola per cortesia. Palacio lotta contro tutto l’esercito degli Unni per tenere un pallone, poi lo da a Masina che tira da centrocampo. La vera novità sta nell’introdurre un meccanismo di premialità a favore degli enti locali virtuosi, secondo due indicatori: l’indicatore di rigidità strutturale e l’indicatore di autonomia finanziaria. Ecco, abbiam preso gol da Pezzella, un angolo lento sul secondo palo e tutti fermi a parte Krafth consistente nel contrasto come una dodicenne, un gol bellissimo dice Marocchi, a me sembra una vaccata ignobile di una difesa statuaria, ma dai pure. Non sfruttiamo l’inerzia e adesso la Viola ci pressa e ogni volta che vanno sulle fasce Krafth e Masina soffrono come cammelli sulle Alpi. Ripresa, nessun cambio nel Bfc mentre esce Benassi nella Viola. Segui le istruzioni a video nel sito del servizio da te scelto.
1926-27 – 10º nel girone A di qualificazione di Divisione Nazionale. E negarlo, ribadendo in questa sede che siamo nel pieno rispetto, come lei ha detto, delle procedure parlamentari, credo che sia, francamente, un’affermazione assolutamente di principio, che non è concreta; perché nel rapporto che c’è sempre stato – nella divisione dei poteri di Montesquieu – tra Governo e Parlamento, oggi abbiamo sicuramente fatto tanti passi in avanti, negando nella sostanza, per tante questioni, il ruolo di questo Parlamento. In funzione del rapporto tra la crescita del Paese e l’ammontare complessivo della spesa. Invece no: la Commissione europea, nell’aprile del 2008, mentre il Paese era in campagna elettorale, metteva per iscritto questo. Lei dal 1994 ad oggi è stato protagonista nella continuità, è stato certo più al Governo che all’opposizione, ma c’è una linea continua, per cui scoprire che ci sono tutti questi temi drammatici davanti a noi e sentirci pure dire che lei l’aveva detto mi inquieta, mi provoca un certo nervosismo, per la preoccupazione che vivo rispetto alle sorti del mio Paese. Farfallata di Mirante e pannolo da cambiare, loro sono decisamente più aggressivi e meno saponati, noi proviamo a prenderci qualche contropiede ma sempre dalla parte di Difra mentre Verdi è meno presente del solito.
Fallo non fischiato su Palacio e Destro protesta dalla panca, mi fa piacere. Destro ha un risentimento e fila in panca, anche Donsah deve essere risentito perchè gli fa compagnia mentre Pulgar è ovviamente al suo posto. Suonano al campanello, il Franchi avrà anche un citofono direi. Se il Bologna è questo, se la sua intensità emotiva è questa, i risultati arriveranno e potremo anche perdere con il Crotone, ma faremo un campionato degno e divertente, potremo recuperare dignità, potremo finalmente divertirci e amare questa squadra. A questo punto, nella logica delle cose il Bologna dovrebbe accusare il colpo mentre l’Inter dovrebbe finalmente far valere il gap tecnico e provare a vincere la partita, ma i rossoblu non concedono nulla ed anzi continuano con la stessa intensità a ribattere colpo su colpo chiudendo in avanti. Ovvio partite di novanta minuti senza mollare un centimetro fanno fatica a farle tutti, anche chi è imbottito di campioni, ma lo spirito è quello giusto e aiuta, anzi è determinante per far vedere i valori dei singoli che altrimenti risultano sempre mezzi giocatori.
Nella ripresa il Bologna è più cauto, anche perchè o hai le batterie della Yaris o prima o poi devi ossigenarti, ma lo spirito è lo stesso, irossoblu adesso sanno anche soffrire e non rinunciano però a spaventare l’Inter uscendo in palleggio di forza e minacciando Handanovic del bis. Dopo la rete annullata a Yildiz (tocco col braccio), gli uomini di Di Francesco sono saliti in cattedra, prima pareggiando con Ellertsson (61’), poi trovando addirittura il 2-1 con Idzes, per quello che un tempo sarebbe stato considerato autogol di Gatti (83’). Al 95’, quando la prima sconfitta in campionato sembrava ormai certa, ecco il tocco col braccio di Candela a decretare un rigore trasformato da Vlahovic, ma non a placare la rabbia del pubblico, ormai stanco e sfiduciato come non mai. Per non parlare poi della sanità e della scuola, i cui tagli determineranno una netta riduzione della qualità dei servizi che queste due istituzioni fondamentali per la nostra nazione dovrebbero assicurare. Icardi va sul dischetto e tocca il suo primo pallone per un pareggio che definire ingiusto è come definire micetto una tigre del bengala.
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