I precedenti sono dalla parte del Liverpool, ma per i Reds c’è da scalare un’autentica montagna: la finalissima di Champions League tra gli inglesi e il Real Madrid non ha assolutamente un esito scontato, visto che si sfideranno grandi giocatori (Salah, Mané e Firmino contro Ronaldo, Isco e compagnia cantante) e due squadre in forma, ma i britannici devono fare i conti coi numeri mostruosi del Real Madrid. Potrebbe fare la differenza anche da fermo, non ha quasi bisogno del fisico». Le merengues non perdono nell’atto conclusivo da 18 anni, e più precisamente dal novembre del 2000: in quell’anno, il Real perse la Supercoppa Europea contro il Galatasaray (2-1 e gol decisivo di Jardel) e la Coppa Intercontinentale contro il Boca Juniors (2-1 e doppietta di Martin Palermo), ma dopo quel doppio ko è diventato un’autentica macchina da guerra.Lo dicono le tre Champions League vinte negli ultimi quattro anni, due consecutive (nessuno ci era mai riuscito dal cambio di nome/format) e cinque negli Anni Duemila, ma anche un’altra statistica: il Real Madrid non perde una finale da quando la competizione si chiama Champions League, avendone vinte sei su sei.

Grande catenaccio dell’Empoli in casa del Bologna, per fermare l’asfittico attacco rossoblù e centrare il risultato ad occhiali è bastato giocare al risparmio, se qualche squadra alle spalle per puro miracolo dovrebbe mettersi a correre per i toscani però la retrocessione non gliela toglierebbe nessuno. Al 42’ Ronaldo sfonda a destra e centra un pallone che non trova nessuno al tap in. Al 35’ ancora grossa chance bianconera: Cristiano Ronaldo mette in mezzo da destra, Khedira gira di prima e scheggia la base del palo alla destra del portiere spagnolo del Manchester. FORMAZIONE REAL MADRID: Navas, Carvajal, Varane, Ramos, Marcelo, Modric, Casemiro, Kroos, Isco, Benzema, Ronaldo. FORMAZIONE LIVERPOOL: Karius, Alexander-Arnold, Van Dijk, Lovren, Robertson, Milner, Henderson, Wijnaldum, Salah, Roberto Firmino, Mané. Nessuna sorpresa nel Liverpool: Klopp schiera dall’inizio gli stessi undici che avevano giocato a Roma contro i giallorossi. Rimasto quindi al Palmeiras, inizia il 2023 giocando da titolare la prima partita del Campionato Paulista, terminata a reti bianche contro il São Bento. Un’altra punizione è fatale alla Juve al 90’: Young da sinistra mette in area, Fellaini (dal 79’ per Sanchez) sfiora di testa, Szczęsny un po’ goffamente smanaccia trovando lo sfortunato rimpallo prima su Bonucci poi su Alex Sandro per il più beffardo degli autogol.

È poi il colombiano a fallire il gol da posizione favorevolissima su assist di CR7. Per me è molto importante questo momento, perché quando tifi per una squadra e poi ci arrivi vuol dire raggiungere il massimo. Nella foto Lavezzi e Cavani, gli uomini che dovranno dare il loro massimo per raggiungere il traguardo Champions’. Tante, troppe voci hanno disturbato l’ambiente partenopeo: “Mazzarri resta, no va via, ha già firmato con la Juve, chiede garanzie sul progetto della società, il Napoli ha già individuato in Gasperini il sostituto, Mazzarri non ha MAI smentito queste voci”, oppure (e qui la colpa è tutta di De Laurentiis) “Lavezzi non è Cavani, il suo procuratore esoso telefona ogni giorno per avere soldi” e per concludere i rumors riguardanti il Matador “Non posso rispondere alla domanda se i tifosi partenopei possono stare tranquilli (il procuratore), poi, vorrei giocare nel Real Madrid (Cavani qualche giorno prima), sono tutte sciocchezze io resto qui (Cavani qualche giorno dopo). Zidane sceglie Benzema al centro dell’attacco con Bale in panchina, per il resto tutto confermato con Isco dietro le punte. E lo stesso è successo negli ottavi: ne ha giocati 30 in tutto con 23 reti e nell’era madridista ha viaggiato alla media un centro ogni 89 minuti.

De Laurentiis in questo senso ha voluto dare un forte segnale alla squadra: in settimana è stato a Castelvolturno ed ha tenuto un summit con Bigon e Fassone per fare il punto della situazione; perdere la terza posizione e andare in Champions’ col quarto posto significherebbe, come ribadito più volte negli scorsi editoriali, più croce che delizia e il presidente questo lo sa. Negli anni, autentici come sono, non hanno mai fatto mistero del poco feeling: “Con Robben ci rispettiamo, ma non siamo i migliori amici del mondo. Insomma tanti inciuci che hanno fatto pensare troppo a ciò che doveva accadere e non a quello che stava accadendo. «I doni che gli ha fatto Madre Natura. Se quindici anni fa avessi avuto mia moglie Carolina al fianco con la stabilità che ti danno i figli, avrei fatto un’altra carriera. Robben a Goal: “Dal Real Madrid al Bayern Monaco, la migliore decisione della mia carriera. Guardiola è un pazzo del calcio”.

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