Il campionato terminò con un onorevole decimo posto, impreziosito dall’approdo in Under 21 per il giovane portiere Marco Amelia e dal titolo di capocannoniere conquistato con 23 centri da uno straordinario Igor Protti, che divenne così il primo giocatore nella storia del calcio italiano a vincere la classifica marcatori in Serie A, in Serie B ed in Serie C1. Secondo il giudizio del quotidiano labronico Il Telegrafo, «i livornesi hanno giocato in dieci per quasi tutto il primo tempo e per tutta la ripresa; nell’insieme, come prova il numero dei corner, hanno dimostrato una certa superiorità in campo; e sono stati danneggiati, e non lievemente, dalla scarsa attenzione dell’arbitro. Successivamente Scarpellini denunciò tutto ciò agli organi federali, e la Lega retrocesse il Foggia all’ultimo posto a 0 punti, dando a tavolino per 2-0 il match contro la Casertana, e squalificò a vita Brioschi. Il 25 aprile 1943, mentre gli amaranto si imposero in casa sul Milan, il Torino faticò sul campo del Bari che lottava per non retrocedere; il gol di Valentino Mazzola a pochi minuti dal termine regalò vittoria e scudetto ai granata, mentre il Livorno chiuse il campionato al secondo posto con 43 punti, frutto di 18 vittorie, 7 pareggi e 5 sconfitte.
Sei vittorie consecutive iniziali, tra cui il successo per 2-1 sul campo del Torino, promossero a seria candidata per lo scudetto il Livorno che all’ottava giornata, dopo la vittoria a Milano contro l’Ambrosiana, maglia calcio retro guidava la classifica con cinque punti di vantaggio sul Torino secondo. Questo l’undici (privo del capitano Vanigli) che il 5 maggio 2002 scese in campo con l’Alzano: Ivan, Cannarsa, Doga, Gelsi, Fanucci, Mezzanotti, Ruotolo, Piovani, Alteri, Protti, Saverino. Nel corso degli anni cinquanta con la maglia amaranto fece il suo esordio il livornese Armando Picchi, futuro capitano e bandiera della Grande Inter. L’arrivo nel 1999 del presidente Aldo Spinelli costituì la svolta della storia recente della società, che in pochi anni passò dalle polveri della Serie C1 alle platee nazionali della Serie A ed europee della Coppa UEFA. Il primo presidente ufficiale e allenatore furono Piero Sanguineti e Giuseppe Galluzzi. In due occasioni manca la qualificazione ai preliminari della UEFA Champions League per soli due punti di distacco dal quarto posto: nel primo caso nella Serie A 2005-2006 (dopo la sentenza su Calciopoli) e nel secondo caso proprio nella Serie A 2009-2010. Nella stagione 2010-2011 i rosanero raggiungono la terza finale di Coppa Italia della loro storia, a distanza di trentadue anni da quella precedente, ma subiscono ancora una sconfitta, stavolta contro l’Inter.
Ai nastri di partenza del campionato di Serie A 1929-30, il primo della storia a girone unico, l’unica squadra toscana fu il Livorno, che conquistò una meritata salvezza. La partenza fu incredibile, con ben 9 vittorie iniziali consecutive, ma una nuova beffa era dietro l’angolo. Seguirono però quattro vittorie consecutive degli uomini di Jaconi, che resero così vana la rimonta spezzina e riconquistarono la Serie B dopo ben 30 anni. La prima stagione fu di assestamento: gli amaranto dopo 21 anni tornarono ad espugnare (2-1) l’Arena Garibaldi dei cugini pisani, ma rimasero lontani dal vertice. Gli anni successivi videro gli amaranto fare la spola tra la A e la B, alternando salvezze con più o meno affanni a retrocessioni presto rimediate con la risalita. 5 giornate di squalifica del campo, ma anche una irrecuperabile flessione in classifica, dove fino a quel momento gli amaranto avevano occupato le primissime posizioni. A questo punto il Livorno cercò di pareggiare, non riuscendoci anche perché ormai non mancavano che tre minuti alla fine della partita. L’accesso al Campionato Nazionale Dilettanti fu tra l’altro messo in discussione da un nuovo fallimento a fine campionato. Nella stagione 1971-72 il Livorno retrocesse di nuovo in serie C, ed entrò in una grave crisi finanziaria (culminata nel fallimento) che venne risolta con l’acquisizione della società da parte del petroliere Corasco Martelli, la cui presidenza segnò la storia del calcio labronico per un decennio.
Tra il 1985 e il 1988 indossò la maglia amaranto il giovane attaccante Igor Protti, destinato, in futuro, a scrivere pagine indelebili nella storia della società livornese. Dalle pagine del diario, oltre a scoprire dell’amore che Cassidy nutriva per Ricky Owens, la banda apprende che l’ultima sosta che i ragazzi fecero poco prima di sparire fu la villa dei Darrow, che attualmente, è situata sotto la Darrow University. Vincitori 1) Alessandro Sampaoli e Debora Villa · Stratosferica la coppia d’attacco Protti-Lucarelli (ben 53 gol in due), entrambi protagonisti di un’annata indimenticabile; importante anche il contributo del giovanissimo difensore Giorgio Chiellini. Attualmente, giocatori brasiliani come il portiere del Liverpool Alisson Becker, il difensore Dani Alves, il centrocampista del Real Madrid Casemiro e l’attaccante del PSG Neymar Jr sono tra i migliori giocatori nelle loro posizioni. Livorno 1944 nelle finali provinciali ma perdendo la finalissima contro la Fiorentina. Tanti i successi da ricordare: quelli casalinghi sulle blasonate Fiorentina (2-0), Napoli (3-0 con tripletta di Protti) e Torino (3-1), e quelli fuori casa con Genoa (1-0) e Como (rocambolesco 5-3 agguantato nel finale). 1-0) dopo i supplementari. Nel 1928, a seguito della fusione con i concittadini dell’Unione Sportiva Milanese – voluta dal regime fascista, che impose anche il cambio di denominazione in Società Sportiva Ambrosiana – la tradizionale divisa palata fu accantonata in favore di una maglia bianca con scollo a V crociata in rosso, sulla quale venne apposto all’altezza del petto uno stemma ovale con fascio littorio.