Cos’è un buon tifo per il calcio? In Svizzera, ad esempio, numerosi studenti lo utilizzano per recarsi a scuola, grazie anche ai numerosi e ben curati marciapiedi ciclabili. L’inverno del 1977 registrò un autentico boom di vendite: strade e marciapiedi erano invase da giovanissimi entusiasti. A causa delle sue numerose strade in discesa, Genova fu la prima a vietare la circolazione dello skateboard, direttiva che, all’inizio del 1978, venne estesa in tutto il territorio nazionale. 1943-1944 – La società, con la denominazione Associazione Calcio SAFOP Pordenone, vince il campionato giuliano di Prima Divisione. Ha due figli di diciassette e dodici anni ai quali “consiglierei il pallone ma prima i libri: quando ho smesso, mi sono trovato senza un titolo di studio”. Con due avvisi importanti per la clientela: “guida poco che devi bere” e “non lasciate buffi”. 4) Allegri ci ha messo un poco di tempo a trovare il bandolo della matassa e purtroppo per noi Juventini ha lasciato una Supercoppa per strada , ma ora pare che il modulo funzioni. Attualmente in Italia questo genere di attività è molto diffusa tra i più giovani ed è normalmente praticato per strada (street skating) o in apposite aree predisposte, chiamate skatepark, così come nei parchi pubblici.

Marco Giampaolo, allo stesso modo, può lasciare la Sampdoria, dopo qualche incidente di percorso di troppo sulla strada dei blucerchiati verso l’Europa. I trick sono acrobazie effettuabili con lo skateboard; ne esiste qualche centinaio, gran parte derivanti dall’ollie, uno dei trick base che consiste nel saltare facendo rimanere la tavola attaccata ai piedi. Il principale slide si chiama boardslide e si effettua facendo strusciare la parte centrale della tavola sul bordo, con i piedi su tail e nose in modo da equilibrarla. Un trick in cui il giocatore atterra sulla tavola, ma con le punte dei piedi o i talloni che toccano terra, non viene considerato valido. Un trick in cui il giocatore atterra sulla tavola, ma facendo toccar terra il tail o il nose, non viene considerato valido. Un altro famoso trick è il pop shove-it, nel quale il piede posteriore viene utilizzato per conferire alla tavola una rotazione sull’asse verticale, solitamente di 180°, anche se vi sono variazioni di 360° e di 540°. La versione senza l’uso dell’ollie, dove la tavola non si “stacca” dal terreno in seguito al colpo eseguito dal piede posteriore, si chiama semplicemente shove-it, poiché la parola pop simula il suono della tavola colpisce il terreno.

Questi modelli sono spesso meno impegnativi, offrono comodità e possono essere personalizzati in molti modi diversi, come cambiare lo stemma, il numero e addirittura la letteratura. Un celebre esempio può essere Lords of Dogtown, che racconta la vita dei Z-Boys – Stacy Peralta, Tony Alva e Jay Adams – nella loro scalata al successo mondiale, dove lo skateboard viene presentato come allenamento sostitutivo al surf. Un esempio può essere il BS 180° ollie. I più famosi sono: l’heelflip, che consiste nel far roteare sull’asse orizzontale la tavola mentre si effettua un ollie utilizzando il tallone per colpire il fianco del nose; e il kickflip, nel quale la tavola ruota sull’asse orizzontale grazie a un calcio effettuato dall’avampiede sul fianco del nose. Nose Manual, su Nollie Skateboarding. Inoltre, tutti gli amanti degli sport di glisse (scivolata) possono trovare nello skateboarding la disciplina più idonea alle loro capacità. Lo stadio Alfredo Viviani, che tuttora ospita le partite casalinghe del Potenza, fu costruito nel 1934 ed inaugurato nello stesso anno come Campo Sportivo del Littorio; nel secondo dopoguerra il nome venne temporaneamente cambiato in Campo Sportivo Italia.

Intanto il campo sportivo dello Sport Club Desio era sparito, ceduto nel giugno 1937 alla Società Anonima Edoardo Bianchi che doveva ampliare i propri spazi ad uso fonderia avendo già una sua succursale (Società Anonima Officine Metallurgiche) confinante con il campo sportivo, e per questo motivo il calcio a Desio latiterà per molti anni, anzi, per giocare si dovrà chiedere di essere ospitati a Nova o a Lissone o altrove per giocare i campionatini della Sezione Propaganda. Una collezione di maglie da calcio indossate di club e nazionali (italiane ed estere) di due collezionisti italiani. Un precario equilibrio tra tradizione e creatività che necessitava di essere gestito con la stessa cautela con cui viene maneggiato il materiale radioattivo: una mossa sbagliata, un exploit grafico troppo ambizioso e per un anno intero la fedele ma severa tifoseria non mancherà di farti notare quella banda verticale di qualche vergognoso centimetro troppo larga rispetto alla gloriosa e secolare storia del proprio club.

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