Fu dopo quella campagna che il governo islandese puntò sullo sport ed in particolare il calcio per combattere il dilagante alcolismo e tabagismo che imperversava tra le fasce giovani della popolazione: si puntò alla costruzione di vari campi da calcio, in particolare indoor per ovviare il problema del clima inclemente al di fuori dei periodi estivi, si incoraggiò la pratica tra i giovani e si attuò ed organizzò dei corsi di formazione per allenatori e dirigenti. L’obiettivo principale raggiunto è che lo sport e l’attività motoria in genere svolta a scuola e sul territorio non è più un tabu’ per i ragazzi disabili e grazie alle innumerevoli proposte dell’Associazione, giovani abili e disabili ora non hanno più paura delle diversità, si conoscono, si apprezzano e soprattutto trascorrono il loro tempo libero insieme senza pregiudizi. Il 24 aprile 1996 Eiður Guðjohnsen debuttò in nazionale sostituendo il padre Arnór nel secondo tempo di un’amichevole tra Islanda ed Estonia, entrando nella storia del calcio dato che mai prima di allora un padre e un figlio avevano giocato entrambi in una partita internazionale.
A quel tempo gli svedesi avevano giocatori formidabili, che avevano vinto il torneo di calcio dell’Olimpiade di Londra del 1948 e si erano classificati terzi al campionato del mondo 1950. Per quanto riguarda l’Islanda, per la prima volta la rappresentativa era allenata da un islandese, Óli B. Jónsson (che stava svolgendo il primo dei suoi tre mandati), nazionale islandese per un breve periodo e fratello minore di Sigurjón, uno dei pionieri del 1930. Pur mandando in campo una selezione inesperta, la squadra dell’isola riuscì nell’impresa di vincere questa partita per 4-3. L’eroe della gara fu proprio Ríkharður Jónsson, autore di quattro reti. Tra gli otto giocatori KR che iniziarono la partita c’erano tre fratelli, Hörður, Bjarni e Gunnar Felixson, il che rappresenta un record per la nazionale islandese. Tra loro, infatti, un solo giocatore dato in prestito tanti anni fuori (Davide Santon che l’Inter tenne tre anni e mezzo in Premier League al Newcastle) e per il resto solo esperienze fugaci e/o fuori dai campionati che contano davvero: Paloschi allo Swansea City allora allenato da Guidolin; Marrone allo Zulte-Waragem, in Belgio, le cui sirene hanno attratto anche Leali, reduce da un anno non troppo soddisfacente con l’Olympiacos; Bardi all’Espanyol per metà stagione nel 2015/16, senza tuttavia scende mai in campo in Liga; Fausto Rossi, che nel 2013/14 andò in Liga, Real Valladolid e Cordoba, poi tornò a giocare in Serie B e adesso è all’Universitatea Craiova, in Romania.
I giapponesi vinsero per 2-0 grazie alla doppietta di Ryuichi Sugiyama, suscitando sgomento nella stampa islandese. Fu lui che il 2 luglio 1948 assicurò la prima vittoria all’Islanda, grazie a una doppietta contro la Finlandia. Un anno dopo, mentre l’Islanda batteva la Norvegia grazie alla doppietta di Hermann Gunnarsson, fu il capitano Ellert Schram a ritirarsi, segnando definitivamente la fine dell’epoca d’oro del KR. Con l’eccezione del campionato d’Europa 1964 l’Islanda non partecipò ad altre qualificazioni ai tornei maggiori fino al 1974, anno a partire dal quale ha preso parte a tutte le successive eliminatorie, senza tuttavia successo per numerosi anni. Un contrattempo che non ha fermato le strategie di sviluppo delle istituzioni governative e dell’amministrazione laburista, sono stati annunciati ingenti investimenti per la costruzione di nuovi spazi destinati alla rappresentazione delle arti sceniche e figurative, per la creazione di nuovi eventi culturali. Al termine delle qualificazioni al campionato d’Europa del 1964, gli islandesi continuano comunque con altre partite ad alto rischio attraverso il torneo di qualificazione per i Giochi olimpici di Tokyo 1964. Nel settembre 1963, contro la nazionale olimpica del Regno Unito, l’Islanda fu sconfitta in casa per 6-0 all’andata, poi per 4-0 al ritorno: fu una grande delusioni dopo i progressi mostrati nel 1962 contro l’Irlanda.
Il bianconero è il colore delle squadre più famose e vittoriose d’Italia, come la Juventus, ma anche di altre squadre che hanno fatto la storia del calcio italiano. Ríkharður era anche il capocannoniere della sua squadra con 17 gol, record che sarebbe stato battuto solo nel 2007 da Eiður Guðjohnsen. Inaugurato l’8 luglio 1957 in occasione di una partita persa contro la Norvegia, sostituì il vecchio Melavöllur, che sarebbe poi stato utilizzato esclusivamente per diverse partite di squadre di club. Nel 1962 gli islandesi presero parte alle qualificazioni per il campionato d’Europa 1964; fu questa la seconda partecipazioni della nazionale isolana alle qualificazioni mondiali. Fu la prima vittoria in quattro anni per gli islandesi allenati da Karl Guðmundsson, che chiusero il torneo con un pareggio contro la Danimarca e una sconfitta contro la Norvegia, che li collocò al secondo posto del girone. Nelle qualificazioni al campionato europeo 2020 l’Islanda si piazza terza nel girone dietro a Francia e Turchia, così, pur non riuscendo a ottenere l’accesso diretto alla fase finale del torneo, si qualifica agli spareggi della Lega A. Dopo aver vinto 2-1 contro la Romania, viene sconfitta in finale dall’Ungheria in modo rocambolesco, subendo due gol nei minuti finali di partita e soccombendo con il medesimo risultato della partita con i rumeni (1-2); i magiari accedono così alla fase a gironi ed eliminano gli islandesi.
Per maggiori dettagli su negozio magliette calcio gentilmente visitate il nostro sito.