Le nostre Mystery Box di maglie da calcio sono il regalo perfetto per i tifosi e i collezionisti nella tua vita. Ore 10.00 – (Mattino di Padova) La soddisfazione per la buona prova della squadra e lo sconforto per gli ululati razzisti piovuti da un gruppo di tifosi biancoscudati. Pur cambiando fisionomia negli interpreti, l’impronta del Padova rimane sempre la stessa e la squadra tiene il campo a testa alta. Quando le super aquile affronteranno la Croazia in Russia sarà possibile vedere i tizi meglio vestiti sul campo. Quando arrivammo a Padova sapeva tutto dello spogliatoio». Qualche minuto prima del fischio d’inizio attimi di tensione nella tribuna riservata ai tifosi laziali per una scazzottata: il tutto è durato pochi attimi grazie all’intervento delle forze dell’ordine. Migliaia di tifosi si sono recati in Brasile per partecipare alla festa del calcio piu’ grande del pianeta. Insomma, ci tenevo a dirti che non dovresti prendere le indicazioni contenute in questo post come definitive, anche perché ci sono di mezzo i gusti personali.
Soddisfatto anche l’allenatore Oscar Brevi: «Abbiamo iniziato con qualche difficoltà, ma a lungo andare ci siamo mossi bene, mostrando qualche concetto provato in allenamento. In effetti il gruppo albiceleste è giovane e quotatissimo: dall’interessante Shaffer, terzino già sulla lista di Diego Maradona per la Seleccion, a “Moralito” Maxi Moralez, genietto della Nazionale sub20, per finir a Gabriel Mercado e Claudio Yacob, anche loro nazionali giovanili. Ho sempre detto che se sono arrivato anche in nazionale è stato per merito di questi miei grandi compagni». Dal 2003 è titolare e responsabile del CPP una Scuola per portieri (situata a San Giorgio a Colonica di Prato) frequentata da un buon numero di atleti di società delle zone limitrofe; nello stesso periodo opera come preparatore presso la società Rondinella Calcio SPA di Firenze, allenando i portieri della prima squadra (Campionato Nazionale Dilettanti serie D) e quelli del settore giovanile (Categoria Juniores Nazionali). Promossa in Prima Categoria. Se il suo nome è legato a quello del Paron, la storia di Zanon con il Padova inizia prima. Ore 12.20 – (Gazzettino) Se ne è andato un altro pezzo di storia del Padova.
Insieme a Rosa e Brighenti, Zanon era rimasto uno dei pochi testimoni di un’epoca irripetibile, un libro di storia vivente, divertente e ironico. La maglia della Sampdoria è stata votata la più bella al mondo dal Guerin Sportivo nel 2012, e anche la prestigiosa rivista francese France Football (quella che ha inventato il Pallone d’Oro) ha definito la maglia dello scudetto blucerchiato 1990/91 come la più bella di sempre nella storia del calcio. Lo storico stemma del Fasano usato dal 1985 fino al fallimento del 2002, presenta i colori della società, divisi da una linea trasversale, con al centro il simbolo della città racchiuso in un cerchio azzurro. Zanon, come altri campioni come lui, non aveva dimenticato la passione per i colori biancoscudati e era sempre rimasto legato alla società. «Prima di essere un ottimo sportivo e un protagonista della nostra storia, Gastone Zanon è stato una grande persona – lo ricorda il presidente attuale, Giuseppe Bergamin – Una volta appesi gli scarpini non ha mai smesso di amare i nostri colori ed impegnarsi a trasmettere ai padovani la passione per la nostra squadra. C’Hera una volta il salumiere che ai clienti affezionati faceva pagare in comode rate, senza che fosse richiesto, un etto in più di prosciutto perché, non si sa mai, venisse voglia di una fetta di crudo di Parma.
Dopo essersi procurato una frattura al femore scherzava di come il gioventù fosse stato uno spauracchio di tutti i grandi attaccanti per poi finire vittima di un infortunio a causa di un banale incidente. Italia-Paraguay: non facciamo gli schizzinosi, Lippi sbaglia e poi rimedia. Poi abbiamo trovato coraggio e siamo andati anche in avanti. Per questo è tra i primi, i più convinti e soprattutto i più autorevoli promotori del progetto di rinascita dell’impianto, che dopo anche i recenti restauri diventerà la casa delle giovanili biancoscudate. Nella ripresa accade ben poco sul piano delle emozioni. Ricerca della compattezza tra i reparti, spirito di sacrificio e voglia di aiutarsi sono alcune delle note liete, oltre naturalmente al sigillo di Altinier che è valso il momentaneo pareggio. Nato il 12 novembre 1924, inizia a giocare in una piccola squadra, l’Audax, ma le sue qualità sono presto notate e lo fanno finire in biancoscudato. «Ci proviamo perché abbiamo giocatori di qualità per farlo, anche se in un paio di situazioni abbiamo estremizzato la giocata, con la Lazio che ci veniva a pressare alti. Da registrare però anche una doppia nota stonata.
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